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domenica 10 aprile 2011

Fiabe 10

( Chi è il Lupo Mannaro? )

Manca meno di un giorno ad Halloween, la notte in cui spettri, vampiri, streghe attraversano il varco terrestre per trovare umani da terrorizzare.
Così, approfittando dell'atmosfera di mistero che caratterizza questi giorni, soffermiamoci su una delle classiche figure che compaiono nella notte del 31 ottobre; stiamo parlando del lupo mannaro, essere che da sempre ha esercitato fascino e paura nell'immaginario collettivo.
Gran parte delle storie e leggende che lo riguardano, sono concordi nell'affermarne l'origine diabolica: esso viene, infatti, spesso associato con streghe ed miscredenti.
A parte questo punto in comune, è impossibile tracciare una morfologia univoca del licantropo.
Normalmente si trova rappresentato in forma di lupo con la possibilità di assumere un'ampia gamma di aspetti e dimensioni.
Alcuni ritengono che sia necessariamente di colore nero.
Un possibile tratto distintivo sta nelle sue impronte: in alcune leggende, il lupo mannaro lascia a terra il segno di cinque unghie (i cani normali lasciano solo quattro impronte. Alcuni di questi uomini bestia conservano la possibilità di parlare e ragionare come normali esseri umani, altri la perdono completamente.
Anche alla regola secondo cui non sono mai descritti come meticci ci sono delle eccezioni, infatti, a volte il lupo mannaro sembra poter camminare su due zampe, o conservare una certa mobilità delle zampe anteriori, cosa che gli consente, di intrufolarsi nelle case scassinando le porte chiuse.
Altro tratto distintivo è l'immenso gusto del licantropo per la carne fresca.
Antiche leggende raccontano:
« Essi sgozzano li cani e li bambini e li divorano con eccellente appetito; camminano a quattro zampe; ululano come veraci ; hanno ampia bocca, occhi di fuoco e zanne acuminate »
Era fondamentale nel medioevo, quando la caccia alle streghe e agli esseri demoniaci raggiunsero il suo culmine, cercare di riconoscere il mannaro in forma umana, ovviamente più vulnerabile, per individuarlo e, potendo, sopprimerlo.
Tra le credenze più comuni, il guardarsi da chi aveva sopracciglia troppo folte e unite al centro, oppure il volto feroce, i canini troppo affilati, pelo sia sul dorso sia sul palmo delle mani.
Inoltre, il dito indice più lungo del medio era indizio certo del lupo mannaro, così come un insano appetito per la carne cruda.
Attorno a questa figura di licantropo caratteristica, appaiono nella storia e nella tradizione popolare, numerose altre varianti. Personaggio a metà tra lo stregone e l'uomo–lupo è per esempio il francese mener de loups o "pastore di lupi". È un incantatore, in grado di radunare e guidare un branco di lupi per i suoi scellerati fini. Una figura e dei poteri che ricordano la visione che si aveva dei druidi gallici e celti. La capacità di comandare un branco di normali lupi è spesso riconosciuta anche al licantropo che, alla testa dei suoi "simili", può dare l'assalto a paesi o, addirittura, a roccaforti, facendo strage degli abitanti e divorando gli armenti. Talvolta, i mannari si prestano anche da cavalcatura alle streghe o ad altri esseri malvagi come orchi o troll.
Nella tradizione della Garfagnana, possono assumere sembianze di lupo anche gli streghi, esseri malvagi di giorno umani, di notte con sembianze diverse e terrificanti.
Ma come si diventa licantropi? Molti sono i modi.
La credenza più diffusa nel medioevo era che per trasformarsi in lupi occorresse ricorrere alla magia.
Si doveva indossare una vestitura confezionata con la pelle di questo animale; la testa doveva però essere intatta, se possibile con ancora il cranio inserito a supporto dei denti. La pelle, inoltre doveva essere una sorta di veste maledetta. Questa doveva essere consegnata dal diavolo, che volentieri la forniva a persone esecrabili, oppure, secondo consolidata tradizione, in cambio dell'anima.
La volontarietà di queste trasformazioni fa sì che possano avvenire in ogni ora del giorno o della notte e in ogni momento.
Questo significa che, secondo molte tradizioni, non basta guardarsi dalla luna piena per essere in salvo dai lupi mannari.
Il plenilunio assume importanza, anche se non sempre è fondamentale, nelle trasformazioni involontarie.
L'idea dell'influsso della luna piena è ripresa e ritenuta fondamentale dalla maggior parte delle leggende è la  trasformazione alle fasi lunari
Vi sono tradizioni (ad esempio in Calabria) secondo cui il lupo mannaro si può trasformare anche sotto l'influsso della luna nuova.
L'involontarietà della trasformazione non si ricollega solo al fatto che si verifichi in particolari congiunzioni astrali, ma anche alle sue cause: è solitamente dovuta agli effetti di una maledizione o ad altro accidente.
 Infatti, anche il venir maledetto da una strega, come pure da un santo o da persona venerabile può portare alla licantropia.
San Patrizio, secondo la tradizione, si dedicò a maledire e trasformare in lupi intere popolazioni, così come San Natale. I motivi per cui si può venire maledetti sono molteplici: sacrilegio, malvagità, ferocia al limite anche solo essere nati in certi periodi dell'anno.
Chi nasce la notte di Natale a cavallo della mezzanotte o il giorno dell'Epifania, per esempio, ha buone probabilità di divenire lupo mannaro.
Tra le difese contro di questo essere forte e feroce la più efficace pare essere l'argento.
Questo metallo può uccidere tutte le creature sovrannaturali Bisogna perciò trafiggere il mannaro con una lama di argento o sparargli con una pallottola dello stesso materiale. La credenza si deve alle proprietà di disinfettante che fin dall'epoca greca erano associate a questo metallo.
Secondo alcune versioni del mito, l'arma d’argento deve anche essere benedetta, o addirittura fusa da un crocefisso d'argento.
La soluzione definitiva resta comunque il fuoco, da applicarsi nei confronti dell'essere in forma umana.

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