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Le mie scritture

venerdì 8 aprile 2011

Poesie 8

Dea

Come la marea 
al suo andirivieni
pone regole 
alla vita dei mari,
cosi la tua presenza costante   
disciplina la mia esistenza.

Al di sopra della tua saggezza  
guidi i mie passi
nei labirinti quotidiani
colmi di insidie.

Come una Dea 
con le tue virtù
mi proteggi,   
io tuo umile celebrante
mi prono innanzi 
alla tue effige 
rispettoso e devoto, 
conscio della tua grazia
e della tua grandezza.
                                                                                             
Sogni

Vorrei  portarti  sul  mio  aquilone
vibrare  nello spazio  infinito, 
farti  accarezzare  dal  vento 
come  solo  lui  e  i  mie  pensieri 
sanno  fare.

Con  gli  occhi  socchiusi  poter  planare  verso  il  sole che  prono  declina  sullo  sfondo  del  nostro mare.

Quel  mare  che  tante  volte ci  ha visto accoccolati 
sul  solito  nostro  scoglio   
dove  in  serenità  vagheggiavamo   
meravigliose  fantasie,  
itinerari  di  viaggi  mai  intrapresi, 
sogni irrealizzabili  che  ci  inondavano
lo spirito di  quella  serenità  estrema, 
consapevoli che  erano  solo  chimere.
                                                                                 
Sensazioni  dell’animo

Nessuno  mai   potrà  un  di  sapere
delle  mie   pene  trascorse,
le  afflizioni  dell’anima,
i  pensieri  contorti,
i sogni  torbidi e illogici.

Al di là  della  mia  dipartita 
resterà  solo  un  vago    
sfuggente  ricordo,
il  caro  estinto così  beneamato, 
giubilato dai  più  presenti, 
con  l’andar  del  tempo si  offuscherà  alla  memoria.

Così  è  la  vita  terrena 
la  sua  frenesia, 
ansietà,  
delirio

A  mia  madre

Sono suo figlio
e come tale l’ò amata.

Le  devo  la  vita,
l’intelletto, 
l’onestà,
la correttezza 
la passione
delle cose terrene.

Lei come un faro è stata 
il mio punto fisso,
il mio punto cardinale , 
di tutto ciò  
gliene sono  grato.

Ma ho dei rimpianti, 
la pochezza della vita, 
la lontananza  
non mi hanno fatto assaporare  
quello che lei
poteva offrirmi 
il suo modo di agire,
di pensare, di  porsi.

Comunque  sia ti ho voluto bene
e te ne vorrò per sempre, 
grazie mamma.    
                                                                                             
A  mia  moglie

I  fiori  del  giardino, 
i frutti  del  campo  sono  fioriti, 
uno  sfavillio  di  colori  
nel verde  delle  foglie  
erompe  di  vita.

Con  queste  splendide  corolle
bramerei   erigere un  altare
solo  per  noi, 
dopo  una  vita  trascorsa 
vorrei  riassaporare
l’emozione di  quel  giorno.

Con   un  ramo  di  pesco  
vorrei  fare  un  diadema  
per  tutto quello che hai  fatto  per  me.

Con le  ciocche  di  glicine un  tappeto
al  tuo  passaggio.

Con  un  insieme  di  petali  colorati 
erigere  un  arcobaleno
dove  come  in un  sogno 
ti  vorrei  portare.
                                                                                             
A  Giorgia

O  delicata  gemma, 
adorata creatura, 
dal  mi  arbusto  sei  sbocciata.
                                                                                                                                          L’affezione  ti a consegnato  a me,
bambina  mia
il  miraggio  della mia  vita sei.

Il  mio  fermento    diletta  figlia 
è  una  erta  deserta ,
una  ascesa  ostruita   da  un  sponda
dove  al  calar del sole   mi lascio cadere alle  velate  mie  inquietudini.

Egoista  sono,   
per  la  tua  lontananza,
ma il  pensiero  mi  porta
ora alla  casa  tua 
poi al  ricordo
quando  conquistasti 
l’affetto  mio e
l’amore  della  mamma,
ti custodimmo  in  braccio    
e l’antico  amore  quiete perenne.
                                                                                             
Morte

Un  uomo  nei  suo reconditi  pensieri   
ha  la  morte  sempre  con  se, 
come  un  bravo  apostolo   
il  suo  fedele  breviario.

Si  può  morire  logori  dalla  vita  
senza  aver  vissuto  
neanche  per  un  momento, 
con  l’ozio  perenne 
giorno  dopo  giorno  non  esisti
ma vegeti  una presenza immorale.

Morte,
sorella  fedele,
leale  alleata  nella  battaglia 
della  memoria,
onnipresente  compagna 
so  che  un  di  ti  presenterai 
alla  mia  soglia
ed io  sarò  li  ad  aspettare  
forse  con  pochi  rimpianti 
consapevole di  aver  vissuto 
una  vita  modesta 
ma  appagante.
                                                                                             
Aspirazioni

Il  rancore  rampolla 
solo  da aspirazioni  contrariate,
io   nella  mia  esistenza 
nulla  reclamo  agli  altri 
per cui  le  loro  trame 
non  sono in grado  di   essere 
in  controversia 
con  le  mie aspettazioni.

Bramerei  che le ragioni  
da  me desiderio, 
di  bramarle  poco, 
non  solo  perché  non  valgono 
di   essere  bramate
ma  perché  bramandole
divengono  matrice 
di  infinite  sofferenze.
                                                                                             
Sofferenza

Cerchi di  nascondere
 la tua sofferenza 
ma sbagli.

Consapevole sarai
di te stessa 
se un di attraverserai
l’idea del tuo dolore.

Odiare il mondo
non ti gioverà,
sarai sempre
più sola e triste.

Dovrai rivendicare
il diritto al tuo dolore,
dovrai amare la  vita   
superare incomprensione 
e indifferenze.

Perché per chi ama,
il sole non tramonta mai,
per chi soffre mai spunta.
                                                                                             
Daniele

Come  una  piccola  farfalla
stai  imparando  a  volare
e  già  intravedi  i colori  della  vita,
già  odori  i  profumi dell’aria.

Dal  tuo  bozzolo sei  uscito 
brioso e spumeggiante 
inconscio del  tuo  destino
col  trascorrere  del  tempo godrai 
di una veste di meravigliosi  colori, 
toni  sempre  più  accesi.

I Dio  voglia
che  queste  nuance  meravigliose 
ti  possano  accompagnare 
per  tutta  la  vita.

Come  il  tuo  angelo 
anch’io  ti  sarò  sempre  vicino, 
veglierò che i tuo splendidi colori 
non si spengono  mai.
                                                                      
L’airone

Notte  insonne, 
pensieri  offuscati  dal  delirio affannoso,
turbamenti di  un’anima  inquieta,
travagliata  dalla  paura,
dall’ossessione del  giorno  a venire.

Ore  inquiete 
non  passano  mai, 
riflessioni su  concetti mai  espressi .

Nell’oscuro  della  memoria 
riaffiora  la  visione  dell’airone 
che  in  me  giace 
da  troppo  tempo  assopito, 
con  immane  sforzo, 
immensa  gioia 
cerco  di  immaginare  
quel  battito  di  ali   
che  purtroppo  la  vita 
mi  ha  spuntato .

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