La tartaruga Tata
Cera una volta: una piccola tartaruga di nome Tata, era molto depressa perchè da parecchio tempo si trovava da sola e abbandonata , i suoi amici e compagni di avventure se ne erano andati in cerca di fortuna in altri paesi molto lontani alla ricerca di una nuova vita fatto di giochi e di tanti divertimenti.
Dopo aver trascorso in letargo sotto terra per un intero inverno al fine di ripararsi dalla morsa gelo, la stagione si era fatta più tiepida, il primo sole a fatto capolino così anche lei si era risvegliata e aveva tirato fuori della terra la piccola testina.
Solo a l’ora Tata si ricordò di essere sola in quel luogo senza amici ne parenti senza la possibilità di poter scambiare due parole con loro, le sue giornate purtroppo trascorrevano noiose e sempre uguali, la mattina di buon’ora si svegliava e dopo aver fatto tutte le pulizie personali, lavato le zampette e lucidato il guscio usciva dalla tana e si metteva in cerca di una abbondante colazione, non doveva sacrificarsi tanto nella ricerca del cibo perché quello era un giardino fatato stracolmo di tutta la frutta e verdura che desiderasse, i suoi gusti preferiti erano le mele verdi e un tipo di insalata che nasceva solo in quel posto.
Sazia dell’abbondante colazione come al solito si sdraia al tiepido sole di primavera con la mente che vagava nei ricordi dei giorni felici trascorsi con gli amici, lunghe passeggiate con l’amica del cuore Teta a cui confidava le gioie e le sue pene d’amore per il fidanzato, la bella tartaruga maschio di nome Toto.
Ma una mattina la tartarughina dopo una notte dove non aveva mai dormito ripensando al passato prese una grave decisione, cioè quella di raggiungere gli amici e il fidanzato Toto per restare sempre con loro nel nuovo paese dove non esisteva il lavoro ma giochi e divertimenti.
Tata dopo aver fatto la solita e
abbondante colazione a base di frutta e insalata raccolse le poche cose che aveva e si mise incammino abbandonando forse per sempre quel posto incantato.
Passavano i giorni e aveva già fatto molta strada dal momento in cui era partita dalla sua dimora incantata, quando all’improvviso la strada iniziò a farsi sempre più impervia, il piccolo ponte che doveva portarla dall’altra sponda del fiume era caduto per la grossa onda della piena, la fatica del viaggio iniziava a farsi sentire, la fame faceva brontolare la sua piccola pancia e purtroppo il luogo non offriva tutta l’abbondanza di cibo come l’orto incantato dove era abituata a vivere prima di intraprendere questo viaggio
Presa dallo sconforto si fermò sull’ argine del fiume, il cielo si metteva al peggio e minacciava di piovere così cerco un posticino sicuro per la notte e ritirandosi tutta intirizzita dentro il suo guscio si addormentò.
Il mattino seguente si svegliò molto presto come da sempre era abituata a fare cercò tutto intorno le sue mele verdi e la saporita insalata ma non trovò che poca erba comune e fu costretta ad arrangiarsi con quella non essendoci altro da mettere sotto i denti.
Ma la fortuna quella mattina le volle bene perché nella nottata la piena del fiume aveva portato a valle un grosso tronco che era rimasto incagliato fra le rocce di attraverso al fiume , senza indugi Tata montò sopra l’improvvisato ponte e attraverso oltre l’altra sponda, felice per questa opportunità si rimise in marcia di gran carriera convinta che la meta da raggiungere non era lontana.
In effetti salita con gran fatica una ripida collina iniziava a sentire le voci festanti e allegre dei suoi amici e dall’alto ammirare lo splendore del paese dove si vedevano le giostre girare, l’altalene, girandole, i fuochi d’artificio e moltissime bancarelle dove vendevano gelati, dolci e zucchero filato insomma era proprio una bella fiera.
Tutta emozionata e felice di essere arrivata nel bel paese Tata si mise subito alla ricerca dei suoi amici ma ancor di più di Toto il suo bel fidanzato, gira e rigira per tutte le vie e le piazze del paese finalmente riuscì a trovare la sua vecchia amica del cuore Teta che si trascinava per una buia via ed era mal ridotta, sporca e affamata, felici di essersi ritrovate le due tartarughe si abbracciarono e commosse si misero a piangere, poi Tata volle sapere il perché di quella triste situazione e col cuore spezzato dal dolore Teta gli confessò che il paese delle meraviglie non esisteva ed era solo un imbroglio, per vivere li bisognava essere ricchi, perché tutti i divertimenti costavano caro e se li poteva permettere solo chi aveva i soldi insomma era tutta un’illusione.
Ma le sorprese per Tata non erano finite perché venne a sapere che il suo fidanzato Toto aveva sposato una ricca tartaruga proprietaria di tante giostra, ma a detta di Teta non era felice perchè doveva sottostare al dominio della burbera moglie.
Tata in quel momento capì quello che aveva lasciato dove aveva vissuto fino a poco tempo prima, il buon cibo, la tranquillità, e la libertà di vivere nel giardino incantato, e senza tanto pensarci prese la sua amica Teta sotto braccio e si mise in cammino verso la vecchia casa dove un giorno le aveva viste veramente felici.
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