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domenica 10 aprile 2011

Storielle 20

La  tartaruga  Tata

Cera  una volta: una   piccola  tartaruga   di  nome Tata,  era  molto  depressa  perchè  da  parecchio  tempo  si  trovava  da  sola e abbandonata , i  suoi  amici  e  compagni  di  avventure     se  ne  erano  andati  in  cerca  di  fortuna  in  altri  paesi  molto  lontani alla   ricerca di  una  nuova  vita  fatto  di  giochi e   di  tanti  divertimenti. 
Dopo  aver  trascorso   in  letargo  sotto  terra  per  un  intero  inverno  al fine di  ripararsi   dalla morsa  gelo,     la  stagione  si  era  fatta  più  tiepida,  il  primo  sole  a  fatto  capolino   così   anche  lei    si  era risvegliata e  aveva   tirato fuori della  terra  la  piccola  testina.
Solo  a l’ora  Tata  si  ricordò   di  essere  sola  in  quel  luogo  senza  amici  ne  parenti   senza la  possibilità   di   poter  scambiare  due  parole  con  loro, le sue  giornate   purtroppo  trascorrevano noiose  e sempre  uguali,  la  mattina  di  buon’ora  si  svegliava  e  dopo  aver  fatto  tutte  le  pulizie   personali,  lavato  le  zampette  e  lucidato  il  guscio   usciva  dalla  tana  e  si  metteva  in  cerca  di  una  abbondante    colazione,  non  doveva  sacrificarsi  tanto  nella  ricerca  del  cibo  perché quello  era un  giardino  fatato     stracolmo  di  tutta  la  frutta  e  verdura  che  desiderasse,  i  suoi  gusti  preferiti  erano  le  mele  verdi   e   un  tipo  di  insalata  che  nasceva  solo  in  quel  posto.
Sazia  dell’abbondante   colazione  come  al  solito  si  sdraia  al  tiepido  sole  di  primavera con  la  mente  che  vagava nei  ricordi   dei  giorni  felici  trascorsi  con  gli  amici,  lunghe  passeggiate    con l’amica del  cuore  Teta  a  cui  confidava  le  gioie  e  le  sue  pene d’amore per   il  fidanzato,  la  bella    tartaruga maschio  di  nome Toto.
Ma  una  mattina    la  tartarughina    dopo una  notte  dove  non  aveva  mai  dormito ripensando  al  passato  prese  una  grave  decisione, cioè  quella  di  raggiungere  gli  amici  e  il  fidanzato Toto  per   restare   sempre  con   loro  nel  nuovo  paese dove  non  esisteva   il  lavoro  ma  giochi e  divertimenti.
Tata dopo aver fatto la solita e
abbondante  colazione  a base  di  frutta e  insalata  raccolse  le  poche  cose  che  aveva e si mise incammino abbandonando  forse  per  sempre  quel  posto  incantato.
Passavano  i  giorni e  aveva   già fatto     molta  strada    dal momento in cui  era  partita  dalla  sua   dimora  incantata,  quando  all’improvviso    la  strada  iniziò  a  farsi  sempre  più  impervia,  il  piccolo  ponte  che  doveva  portarla  dall’altra  sponda  del  fiume  era  caduto  per  la  grossa  onda  della  piena,  la  fatica  del  viaggio  iniziava  a  farsi  sentire,  la  fame  faceva  brontolare  la  sua  piccola  pancia e  purtroppo  il  luogo  non  offriva  tutta  l’abbondanza  di  cibo  come  l’orto  incantato  dove  era  abituata   a  vivere  prima di  intraprendere    questo  viaggio
Presa  dallo  sconforto   si  fermò  sull’ argine del  fiume,  il  cielo  si  metteva  al  peggio  e  minacciava  di  piovere  così  cerco  un  posticino  sicuro per  la  notte e  ritirandosi  tutta  intirizzita   dentro  il  suo  guscio  si  addormentò.
Il  mattino  seguente  si  svegliò  molto  presto  come da sempre  era  abituata a  fare cercò   tutto  intorno   le  sue mele  verdi e  la  saporita insalata   ma  non  trovò che  poca  erba  comune  e fu  costretta  ad  arrangiarsi  con  quella  non  essendoci  altro da  mettere sotto  i denti.
Ma  la  fortuna  quella  mattina  le  volle  bene perché  nella  nottata  la  piena  del  fiume aveva  portato  a  valle  un   grosso  tronco  che  era  rimasto incagliato fra  le  rocce  di  attraverso  al  fiume ,  senza  indugi  Tata  montò  sopra l’improvvisato  ponte  e  attraverso  oltre  l’altra  sponda,  felice  per  questa  opportunità  si   rimise  in marcia di gran carriera convinta che  la  meta   da  raggiungere  non  era  lontana.
In effetti  salita  con  gran  fatica  una  ripida  collina  iniziava  a  sentire  le  voci  festanti  e  allegre  dei  suoi  amici  e  dall’alto  ammirare  lo  splendore  del  paese   dove  si  vedevano  le giostre  girare, l’altalene,  girandole, i  fuochi  d’artificio  e  moltissime  bancarelle  dove  vendevano gelati, dolci e  zucchero  filato  insomma  era  proprio  una  bella  fiera.
Tutta  emozionata   e  felice  di essere  arrivata nel  bel  paese  Tata    si  mise  subito  alla  ricerca  dei  suoi  amici  ma  ancor  di  più  di  Toto  il  suo  bel  fidanzato,  gira  e  rigira  per  tutte  le  vie  e  le  piazze  del  paese     finalmente  riuscì  a  trovare  la  sua  vecchia  amica del  cuore  Teta  che  si  trascinava  per  una  buia  via  ed  era mal ridotta,  sporca e  affamata,  felici  di  essersi  ritrovate  le  due   tartarughe  si  abbracciarono  e  commosse si  misero  a  piangere, poi  Tata  volle  sapere  il  perché  di  quella  triste  situazione  e col cuore  spezzato  dal  dolore Teta  gli  confessò  che  il  paese  delle  meraviglie  non  esisteva ed  era  solo un  imbroglio,  per  vivere  li  bisognava  essere  ricchi,  perché  tutti  i  divertimenti    costavano  caro  e  se  li  poteva  permettere  solo  chi  aveva  i  soldi  insomma  era  tutta  un’illusione.
Ma  le  sorprese  per  Tata  non  erano  finite  perché  venne  a   sapere   che  il  suo  fidanzato  Toto   aveva  sposato  una  ricca  tartaruga  proprietaria   di  tante giostra,  ma    a detta   di  Teta  non  era  felice  perchè  doveva  sottostare  al  dominio  della  burbera  moglie.
Tata  in  quel  momento  capì  quello  che  aveva  lasciato  dove  aveva  vissuto  fino  a  poco  tempo  prima,  il  buon  cibo,  la  tranquillità,  e  la  libertà   di  vivere  nel  giardino  incantato,  e  senza  tanto  pensarci  prese  la  sua  amica   Teta   sotto  braccio    e si  mise  in  cammino   verso  la    vecchia  casa  dove  un  giorno  le  aveva  viste  veramente  felici.

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