Colpe
Cingere l’abito armonioso dell’amore senza apparire epurato di colpe
senza aver ottenuto la dimora di se stesso
ricercando le colpe effettive
costui è immeritevole di cingerlo.
Bramerei imprigionare il tuo cuore,
le tue emozioni
correre con loro e infine rinnegarti come hai fatto con me.
Ti bramo con la nobiltà,
lo splendore della passione più irruente.
Ti amo con il fulgore,
la serenità
il lamento di tutta la mia eccitazione.
In Dio
Credo nel Dio
che ha dato vita
agli esseri umani,
non nel Dio
che il prossimo ha eccelso.
Scoccata la freccia
dall’abile arciere
quando disgiunge
dal laccio
non si da stacco
prima di giungere all’obiettivo.
Siffatto l’uomo è concepito da Dio
ottenendo come finalità Dio
e non perviene a sollievo
se non in Dio.
L’effluvio dei fiori
non va a sfavore di vento,
non quello del mio giardino.
La fede si espande
come polline al cielo
nella grazia di Lui.
Stupendo
Ciò che fa stupendo l’amore
è non riflettere ad altro.
Vorrei perdermi nei tuo occhi
vagare nell’immenso
dei tuoi pensieri,
smarrirmi nell’inconscio tuo.
Pensare,
librarsi nell’infinito
udire lo spontaneo spasimo
del piangere
in celato segreto.
Forse un di i nostri sentieri
s’incontreranno,
rivivrò sempre in te amore,
grande fascino
sulla di mia passione .
Mi ai insegnato a meditare,
e attraverso il dubbio
a rinvenire Dio.
Oasi
Sulle ali di un gabbiano
mia adorata
ti conduco lontano,
lontano per mari
dove solo io conosco
oasi fatate.
Un’isola ,
la si accresce
splendente un paradiso
nell’oblio
di un quieto plenilunio.
La i boccioli di zagare
attendono l’anima amante.
Le malve sommerse
gioiscono garbate
si tendono alle stelle,
in segreto gli angeli
si narrano fole lievi,
un respiro fragrante.
Notte
A lei devo la felicità ,
appassionata stringe vigile
le mie sensazioni nella nottata.
L’attimo che accudisce
la parentesi del sonno ,
il sollievo comune.
Anime che si desiderano
membra bramanti l’uno dell’altro
meditano simili riflessioni.
Fremono parole
che non provano bisogno
di significato
non hanno necessità di termini.
L’ irascibile turbine dell’inverno
non riuscirà a intirizzire l’anima
l’aspro sole non potrà mai
inaridire le rose.
Nell’ eden di corolle
che è nostro,
esclusivamente nostro.
Buia via
Come il fiume
non può lasciare
il suo mare
così per tornare
alla dimora mia
mi inerpico
per un tetro sentiero.
La dove il cuore
straripa in affetti
una armonia amabile
enuncia in me
il garbato tuo amore
qui degli affetti
odo in compagnia,
il mio giudizio
farsi più terso
dove più oscena
è la vita.
Inquietudine
L’inquietudine della morte
mi scorta fra i ripari dell'ultima via.
In travaglio lungo la sua irta meta.
Il gelido dell’autunno inasprisce i toni,
essicca l’ erba
la margherita
fa inaridire la selce
irrita le mani aride
infonde un fremito.
Tempo che dolora
e che fa dolersi,
tempo che in un vortice
sereno divora fiori,
fuse a brutali immagini
ciascuna mentre ti domandi che cos’è,
fugge ardua nella cenere
nella futilità.
Considerazione
La dove alcuno che si apprezza
si onora in supremo gradimento,
appare essere intinta
in profondi pensieri
forse sta pensando al suo amore.
Non ragioneremo mai nel pari modo,
guarderemo l’obiettività per brandelli
da difformi angoli di visione
il principio del nostro comportamento
è la comprensione reciproca.
La disponibilità non è
la stessa per tutti.
Quindi,
laddove essa ritrae una seria guida,
per il comportamento individuale,
l’imposizione di questo contegno
a tutti apparirebbe intollerabile invadenza nella sovranità
di coscienza di ciascuno.
Vivi come se aspettassi di morire,
pensi come se
non dovessi morire mai.
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