Ami
Tu dici che ami la pioggia,
ma quando piove
dischiudi l’ombrello.
Tu dici che ami il sole,
ma allorquando splende
cerchi l’ombra.
Tu dici che ami il vento,
ma quando soffia
serri la porta.
Tu dici che ami il buio,
ma quando viene la sera
accendi la luce.
Tu dici che ami dormire
ma appena arriva l’alba
ti svegli.
Per questo mi preoccupo
quando dici che mi ami.
Vecchiaia
Non smettiamo di giocare
perché siamo vecchi,
diventiamo vecchi allorché
smettiamo di giocare.
La rappresentazione tragica
della tarda età
non sta nell’essere vecchi,
ma nell’essere stati giovani.
La longevità per l’essere umano
è una sorta di degradazione
del livello dell’esistenza,
si rivela in esse un alveo pietroso,
melmoso,
simile a sabbia
È necessario liberarsi
delle parti peggiori del passato
che vorticano nella memoria
come insetti avidi.
Sono solo antiche idee
di qui non abbiamo più bisogno.
Più ti da disagio una impensabile idea
più vecchio ti senti.
Neve
Lenta,
sinuosa,
immobile,
la neve vacilla nell’aria
fino a adagiarsi vasta,
candida.
Tormentosa cade,
avvolge maestose piante,
scheletriti alberelli,
candide vette,
primordiali cime,
maestosi ghiacciai.
Linfa essenziale per la vita ,
apportatrice di energia
gaiezza al cuore diffonde
serenità,
armonia, gaudio.
Credi
Uomo
ti offendi per la perdita
di un’opera d’arte,
generata da te stesso;
E non reagisci
alla distruzione
della natura,
creata da Dio.
Come puoi reclamare
l’amore dell’Altissimo,
non sai neppure farti amare
da chi ti è appresso.
Dove è l’empireo infinito,
la vi è Dio,
tu uomo devi pensare a Lui
allorché non ne ai bisogno.
Anche se rinunci di amare un Dio,
che ti a creato imperfetto
solo per poterti un giorno punire.
Dipartita
Cosi osservo dall’alto
gli estremi istanti
della mia ultima dimora
su questa terra.
Rettifilo parallelo di cipressi
svettanti come zagaglie,
retto,
polveroso,
solitario è il tragitto.
Odo il brusio delle gente,
il calpestio dei passi
il caos composto.
Giunto è l’approdo eterno,
sommessamente percepisco
il dolore dei diletti,
e nei pensieri di tanti
quel ingiusto arbitrato,
egoisti, ipotizzano in dovere di esprimere.
Adesso eternamente solo
desidero considerare la morte
come pace perenne.
Opportunità per il sollievo
dei miei diletti.
Giovani
Piccoli uomini
piccoli maestri
presumono che sia da persone
cortesi dileggiare tutto ciò
che si addice alla fede.
Denigrare i sui ministri,
spargere il ridicolo sulla pietà ,
ritenere una debolezza il fatto
di confidare in Dio.
Vedere nell’uomo solo
una fiera a due arti
che la morte distrugge
come gli altri animali.
Questi piccoli uomini dovrebbero
mettersi alla prova
prima di rivelarsi spiriti liberi,
per soccombere
almeno secondo i loro principi,
cosi come anno vissuto.
Se non ne hanno la forza
di giungere a tanto,
di risolversi a vivere
come brameranno morire.
Morte
Si effonde assai del fantastico
che è nell’evidenza,
pare si tralasci la grazia
più tenue che è nell’ incerto.
Essere certo
è alquanto concorde
il sospetto
intimamente appassionante.
Rimanere allerta ecco la vita,
essere lusingato nella distensione
ecco la fine.
Cosa conferiscono a quell’uomo
novanta anni
appassiti senza dare forma a niente?
costui non è esistito,
ma si è perso nella vita,
è estinto tardi,
ma ha investito a lungo nel tempo
per morire.
Guerra
Distingui nettamente nella contesa
che ordine di fiera sia
un uomo in armi,
sta attuando un grezzo
crudele mestiere,
si cede per utilizzare potere,
per istituire l’autonomia,
per vessarla,
per deporre i re
per preservarli della sovranità.
Non sussistono gloriosi uomini d’arme.
La contesa non fa gloria a alcuno .
Di certo non sarà il pacifismo
becero che soverchierà i contendenti.
Con l’acume si trionfa in battaglia,
ma con la fede si prevalgono le contese.
A mia figlia
Oltre il tempestoso mare,
quello su cui non facemmo rotta,
la più bella delle stagioni
non ancora sbocciata,
lo splendore dei nostri momenti
non li abbiamo al momento vissuti.
E ciò che vorrei confidarti
di più sublime
non te l’ho tuttora narrato.
Io non ti amo
poiché sei stupenda,
ma perché sei
la mia bambina,
adorabile e unica.
Hai qualcosa
che gli altri non hanno
che nessuno
riuscirà a percepire
Vivere
Vivere senza patria
e senza Dio,
ecco di cosa mi affliggo
nel turbinio del mio intelletto,
lampi e dardi scagliati
dalla potestà dai demoni
che in me dimorano.
Angelo,
messaggero divino
che presso di me ti poni,
confidami il sapere tuo,
illumina il tragitto
che ancora devo peregrinare.
Il sentiero che rimane,
l’erta che mi condurrà
su pascoli solenni
dove tutto è
assoluto e terso,
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