Un saluto

Metti un saluto

A te che leggi questo blog, di passaggio o con quotidianità, a te che credi o anche no, scrivi "un qualcosa" nei commenti, per esempio: il tuo nome o nickname, dove vivi, l'età, una frase, un saluto o quello che preferisci...

Esprimiti con un "messaggio"...

Un modo come un altro per interagire, per mandare un segnale, per dire "io ci sono"...

Il ringraziamento è anticipata Un saluto.

Foto

Foto
Le mie scritture

domenica 10 aprile 2011

Storielle 23

Lucia sposa

Lucia era una avvenente ragazzina di sedici anni
molto carina, bionda a tal punto che alla luce del sole i lunghi capelli si mutavano in bianchi, occhi azzurri
e molto alta. Tutte queste caratteristiche le erano state donate alla nascita dalla madre, anche lei molto bella.
Purtroppo dopo il padre anche lei se ne era andata in paradiso quando Lucia aveva solo dieci anni.
La piccola però non si trovò abbandonata al destino perché la zia Faustina la crebbe come fosse stata sua figlia.
Questa storia si svolge in un piccolo paesino, Bolognana,  abbarbicato alla montagna, un territorio aspro dove l’inverno impera solenne la neve e la tormenta, mentre l’estate riserva panorami incantati.
La zia Faustina essendosi trovata sola in età avanzata per non aver dato interesse a nessun uomo del paese anche se di occasioni  ne aveva avute,  era soprannominata la bisbetica, un po’ perché aveva un carattere molto duro,da montanara, e a sua volta tenera, dal gran cuore.
Per vivere coltivava il suo orticello, raccoglieva le castagne nelle selve, le legna per l’inverno, ma come lavoro primario dipingeva le statuine di gesso per il presepe, un lavoro che le permetteva di vivere con dignità lei e la nipote.
Trascorrevano lenti gli anni in quel piccolo paesino dimenticato da Dio, e Lucia cresceva e si faceva sempre più una meraviglia della natura, terminate le scuole anche lei non aveva grandi scelte per il futuro così iniziò anche a dipingere pupazzetti e statuette di gesso.
Col passare del tempo anche per lei iniziarono i primi amoretti  con i baldi giovincelli del paese che
frequentava quando si ritrovavano in sacrestia per delle recite o nel piccolo bar del paese. In quei posti non cera da pretendere molto ma l’amicizia univa questi ragazzi in maniera veramente sbalorditiva, l’estate era tutto un camminare in compagnia su per i monti e l’inverno capitava spesso di ritrovarsi in casa di qualche amico a fare le mondine.
Come succede a tutti i giovani da tempo aveva preso una cotta per un ragazzo, Luigi, carino alto quanto lei, ma un po’ farfallone, la zia essendo il paese piccolo e mormoroso sapeva di questa cosa cosi cerco di avvisarla e con tanto amore e maniera ferma le consigliò di lasciar perder quel ragazzo.
Purtroppo a volte i consigli non servono a nulla cosi i due fidanzatini decisero di vedersi di nascosto, il loro ritrovo era un metato  ai margini della grande selva, un po’ scomodo e faticoso per arrivarci, ma per i due era il luogo ideale.
Passava il tempo e la Faustina si era convinta che la nipote avesse ascoltato i suoi consigli, ma non fu così,perche un triste giorno Lucia piangente e disperata si presentò alla zia con una notizia di quelli veramente terribili, le confessò di essere incinta.
Apriti cielo, spalancati terra, Faustina presa da un attacco di ira  non pensò due volte di cacciare di casa la nipote trattandola con parole e gesti che tutti possiamo immaginare ma non scrivere.
La ragazza in un pianto dirotto raccolse le sue poche cose e senza guardare nessuno uscì da quella casa che un giorno lontano l’aveva accolta con tanto amore.
Dopo aver vagato per l’intera mattinata si ritrovò sulla strada che costeggiava il podere dell’Egisto,distante circa dieci chilometri da casa sua. Il brav’uomo  da poco aveva terminato di zappare il campo e si dirigeva verso casa visto che era l’ora di pranzo, giunto in cima al viottolo vide la ragazza seduta su una grossa pietra che stava piangendo. Meravigliato si avvicinò e con garbo nonostante la sua mole incutesse un po’  di paura chiese alla ragazza cosa facesse e il motivo di tanta disperazione, Lucia un po’ impaurita si presentò, sono la nipote dalla Faustina di Bolognana e mi trovo sulla strada perché mia zia mi ha cacciato da casa.
Ah disse Egisto conoscevo molto bene tua zia,  quando ero giovane andavo sempre a ballare a Bolognana  per la sagra della castagna, dei funghi e per la festa della Befana, ricordo che aveva tanti giovanotti che le giravano intorno ma lei un tipo difficile per tutti.
Il buon uomo la aiutò ad alzarsi e con fare rassicurante le disse: adesso vieni a casa mia ti riscaldi, ti riposi e dopo aver mangiato qualcosa mi racconti quello che ti è successo.
Giunti che furono a casa il vecchio Egisto accese il focolare  con due grossi ceppi di castagno, apparecchiò la grande tavola che si trovava al centro della cucina e ci posò  un grosso vassoio di legno colmo di Biroldo, pancetta, salsicce, salame, svariati formaggi fatti da lui e un fragrante pane sfornato la mattina.
La ragazza rasserenata da tanta bontà dopo il pranzo iniziò a raccontare la sua storia, da qualche giorno mi sono accorta di essere incinta e dopo tanti pianti e tanta disperazione mi sono decisa di raccontare tutto alla zia, prima che se ne accorgesse da se, purtroppo lei con il suo carattere burbero non ha sentito ragione così mi ha cacciato da casa.
Egisto con voce ferma le disse: cara mia anche io se avessi avuto una figlia a codesta notizia mi sarei comportato cosi, ma non  ti preoccupare a tutto c’è rimedio cosi quando ti sei ripresa per bene ti accompagno dalla Faustina e proviamo a risolvere questo pasticcio. Lungo la strada Lucia si avvolse nel grande scialle che portava sulle spalle e grossi lucciconi le cadevano sulle gote arrossate dal freddo, l’Egisto pensieroso diceva tra se e se, ma, guarda un po’ tutte a me capitano.
Giunti che furono a casa, la Faustina senti il cane che abbaiava e presa dalla curiosità si affacciò sulla porta e con gesti per lei normali arrotolò il pannello che teneva davanti e se lo pose sotto il laccio che teneva alla vita.
Quando vide sua nipote si infuriò di nuovo, ma poi si ricompose  e chiese chi è quel signore? L’uomo con garbo rispose: Faustina sono Egisto non ti ricordi di me? di quando da giovani eravamo amici e andavamo a ballare? sono venuto a parlare con te se ci fai entrare.
La donna si  spostò dalla porta e Lucia e Egisto entrarono, allora cara Faustina troviamo la soluzione per questa bella ragazza, per prima cosa dovrai andare dai genitori del ragazzo e parlargli del matrimonio che si deva fare tra Lucia e Luigi. La zia perplessa all’inizio disse di no poi si chiedeva come avrebbero potuto fare con le spese visto che in casa non cera una lira.
Il buon Egisto rispose che lei doveva prendersi l’incarico di parlare con i suoceri della ragazza e  dei preparativi delle nozze, per quanto riguardava i soldi ci avrebbe pensato lui e sarebbe stato il suo regalo.
Trascorsero alcune settimane e una sera Faustina si presentò alla casa dell’Egisto tutta pimpante, vestita bene, e pettinata, da persona perbene il contadino la fece accomodare in casa e fra un dolcetto e un bicchiere di vino buono passarono la serata ricordando i vecchi tempi e tutti e due pur non facendone parola, ricordavano bene che il loro non era stata solo amicizia ma qualcosa di più e che non aveva avuto seguito per colpa del brutto carattere di lei. Quando decise di tornare a casa era gia buio pesto così il vecchio spasimante si offrì di accompagnarla con il calesse, solo quando erano per la strada Faustina si ricordò il motivo perché era andata a trovarlo: doveva invitarlo alle nozze e sentire se accettava di fare da padrino alla nipote.
Con gioia Egisto accettò cosi il giorno successivo tutto contento andò dal sarto per il vestito nuovo e dal calzolaio per le scarpe. Il giorno del matrimonio di buon ora tutto tirato a lucido il contadino giunse a casa di Lucia ed era impaziente di poterla accompagnare  all’Altare. Verso mezzogiorno tutti in fila si avviarono verso la chiesa, la sposa con un abito semplice di color crema, ma carino, mentre Egisto con il suo vestito nuovo camminava a fianco della Faustina e forse nella mente frullavano speranze che avevano bisogno di essere esaudite, cioè quelle che le prossime nozze fossero le sue con l’amore della sua gioventù.
Dopo la cerimonia gli invitati si ritrovarono al pranzo fatto in casa, tutto il paese era presente. Giunti al termine della festa  l’Egisto che si trovava seduto accanto alla sua Faustina si alzò in piedi con un bicchiere colmo di vino fece gli auguri agli sposi.
Poi rivolto agli invitati disse che aveva da fare un appello molto importante, rivolgendosi alla donna che le stava accanto, iniziò col ricordagli i vecchi tempi passati
del loro amore perduto, ma se lei era d’accordo potevano recuperare il tempo andato e vivere il resto della loro vita insieme. Per Faustina era quello che aspettava sentirsi dire e con un sobbalzo dalla sedia si avvinghiò al collo dell’Egisto dandogli un grosso bacio.                       

Nessun commento:

Posta un commento