La tua vita
Siediti al margine
di un piacevole istante,
godi della tenerezza,
ferma un’intesa
d’affetto col tempo.
Apparirai come resta dorata
dinanzi alla vita,
terrai bauli colmi di silenzi
e comprenderai le rinunce.
Si presenta furtiva,
abbracciala all'istante
prima che rintocchi
la tua campana.
Il domani è un anello
da unire alla catena del tempo,
otre, colmo di desideri,
mostrati gaio al mio pensiero
esulta nella comprensione.
Risveglio
Avverto le tue movenze
al frusciar di lenzuola,
il brusio gioioso
del nuovo risveglio,
il corpo tuo di seta
estrema stella nata
nel paradiso della vita.
Nottate sotto calde coperte,
ombre nascoste,
disordinate proiezioni
di pensieri vagheggianti
come passeri,
nel tempo degli amori
sussulti di ricordi
tra le cinta del sentimento.
Impronte vagabonde
sull’arenile dell’emozioni,
ripongo nel letto
una stella di ghiaccio,
innaturale è il silenzio
appartato e incessante.
Pensieri senza riparo
trasmigrano tra turbamenti,
spaventati come rondini
allo stormire per lontani paesi.
Mai vecchio
Non crederti vecchio,
allontanato dalla festa
dei sentimenti,
intento a rimembrare
il piacere che fu,
nei fogli ingialliti
e grigie immagini.
Trattieni il passo
e odora il profumo del fieno,
delle messe dorate,
del latte da poco munto,
del pane appena cotto,
dei fiordalisi or ora sbocciati.
E’ il gusto del tepore
della tua fanciullezza,
delle notti di tempesta.
dei tramonti piovosi,
di frasche insultate dal vento
di corolle odorose.
Non eludere il tuo giorno
la replica uggiosa
del campanile,
cristalli colorati
nella clessidra,
coriandoli di stelle
avvolgono il tuo corpo.
Racconterò il passato
Racconterò del passato
le passioni celate,
le nostalgie sopite
dei rimpianti nascosti,
memorie ferme
in pellicole velate,
dei fiorenti anni
e dei tristi autunni.
Racconterò del passato
le confidenze grevi,
le passioni trasportate dal vento
per colpa di essere nato uomo
erede di altre stagioni.
Racconterò del passato
la gioventù a fantasticar le stelle,
col passar degli anni
a sfuggire alle nebbie
dei grigi inverni.
Racconterò del passato
di un cuore assopito
tra i meandri dell’ordinario
tra l’onestà e la vergogna.
Osservo
Oramai mi mostro adagiato
tra le brume del tramonto
dove il buio protegge
alberi nocchiuti e possenti
e assiste i pigolii
incerti dei passeri.
Mi avvicino a silhouette
trasparenti dei passanti,
nelle sorgenti della notte
si distinguono i lamenti,
soffocate parole d’amore,
in minor quantità di piacere.
Nubi
Ammiro le nubi
perennemente prese
ad accarezzarsi,
a scomporsi,
e di nuovo a torcersi
fondersi nel vento,
in nessun caso disunirsi.
Ammiro le nubi
in quel modo felici,
rese dense al lambire delle cime,
frivole dopo la tempesta
a ricamar la volta dell’amore.
Ammiro le nubi
che fanno a gara con la luna,
impetuose amanti,
isole di consumati sentimenti,
intrighi con ruffiane stelle.
Ammiro le nubi
atolli frastagliati svaniscono
al calar del sole,
riflessi albeggianti
liberano tenue striature
nel firmamento della notte.
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