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Le mie scritture

sabato 9 aprile 2011

Poesie 22



Pianoforte

L’idea del oblio
chiede  all’infinito di
stracciare  il sipario
per vederne la grandezza.

Oscuri luoghi strisciano,
infinite distese affascinano
e l’immobilità
si perde nell’istante
tutto si fa vuoto,
lo spazio diviene impalpabile,
evanescente come
venticello di primavera.

Spingersi oltre
questo ambiente
immenso,
profondo,
dove si dipanano
silenziose note e la visione
nutre poesie,

Brani creativi avvertiti
da stimolanti pensieri,
definizioni che muovono
la brezza che ispira
gli accordi di un pianoforte.

Riflessione

La sensibilità della riflessione
è la serenità del giorno.

Mutati in apparenze vaghe
ideali svolazzanti,
desiderose,
felpate,
possenti e celestiali
oscurità evidenti.

Il concetto trama
armonie nascoste,
sottoposto a forze assolute,
produce leggende misteriose.

Stringe la percezione
e rinnova sofferenza,
desiderio,
ricerca  del bello
che si esprime in rime
che si immerge in un istante,
nell’infinità dell’universo.

Notte d’estate

Vagabondare 
nel deserto della vita,
ciò che resta del passato
appare violento
invaso dal chiarore della luna
in questa notte d’estate.

Solo il brusio
della quiete
intimo pianto
accattivante
tante volte insensibile.

La ragione sembra turbarsi
tra giudizi sillabati
che violentano  il buonsenso
e ne mostrano la trama,
nostalgie,
volontà non spiegate.
senza riflessioni.

L’aquila

Un volteggiare alto,
immobile,
tra i quattro cantoni
del bosco,
l’aquila osserva
i sudditi 
nella quiete del folto.

Strutture rocciose 
ornate dai patriarchi castagni 
della selva.

Accolgono la dimora della poiana
che odora l’aria intrisa di muschio
che ascende dal fiume
tra il paese
e i filari di uva aspra.

Sognatore

Il sognatore è un eremita,
un poeta  romantico, 
cantore dell’amore,
che si ferma al  confine
della serenità.

Leale con la vita
esulta nella frenesia      
di una riscossa
tra armonie  di prose           
e romantiche sonorità,
nel segreto immenso
del sentimento.

Il suo inconscio
crea intenzioni
che si sciolgono
al sospirare  del venticello,
in un cielo di stelle
al  frusciare delle fronde,
al mormorio della genialità.

Sarà

Sarà….
Lo scorrere della fiumana
il fruscio degli stormi
il galoppo dei cavalli
le privazioni dell’uomo.

Fra gli odori del bosco
il gorgheggio di una fontana
fra espressioni spente,
turbate,
timorose della quiete assoluta.

Come la solitudine del castagno
affascinato dal sole
che eclissa il tronco
e ne altera l’immensità.

L’albeggiare sarà l’incanto
che si immerge in cieli
di pietre turchesi 
al pianto lieve del vento.

Incanti magici
sommersi di fatui riposi
che confondono
questa armonia
in brina,
tra le attese della vita.

Gabbiani

Selvagge falesie avvolte
da stridii di gabbiani 
nelle caligini pregne di sale
violentano l’immenso
con profezie
di sciagure umane.

Cieli che ingrigiscono,
che si annientano
al divenire della notte
schiaffeggiate dal vento
che scompare nel silenzio
oltre le dune.

A poco a poco
i frangenti si oscurano
come si tuffassero 
nelle tormentose acque
che ora diffondono
arcani racconti  alla battigia.

All’istante  i gabbiani
tacciono e osservano
il bagliore del falò
che accarezza
l’onde all’orizzonte
diffondendo
le melodie della risacca.

La vita

Cadenzati balli sorgono
da lievi movenze
tra sfumate tavolozze colorate,
frustrazioni artistiche
di ispirazioni narrate dalla passione

Ora intenso ora doloroso,
lieto,
la vita pare spezzarsi 
poi rinnovarsi
per gioire ancora,
ancora perdersi
nel grigiore, nel vuoto
nei dirupi senza estremi.

E’ l’esistenza che combatte
che prega,
che prega e  che tribola;
è lo spirito vitale che  cerca
l’amore per sentirsi vivo.

Nel desiderio
si abbandona perduto,
indugia…e poi insegue
la luce dell’alba
verso  l’aurora.

Lanterna

Rincorrere una lanterna
che vaga tra le rughe,
fiammella tremolante
consumata nella notte,
vagabonda ondeggia,
sveste verità nascoste.

Un brusio velato
adagio  si fa musica
armonia delicata
nella notte assopita.

Nastro indorato
tra angusti cieli colorati
che s’aprono al giorno.

Poesia di purissimo alabastro
tra mutevoli colori
di conchiglie adagiate
sul letto di renella,
baciata dalla risacca
che sussurra fole
riportate da venti lontani.






































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